Adriana Bisi Fabbri illustratrice, pittrice, donna moderna di primo Novecento

Adriana Bisi Fabbri illustratrice, pittrice, donna moderna di primo Novecento

2 Giugno 2020 Off Di Claudia Pazzini

All’inizio di febbraio, prima che il coronavirus arrivasse a sconvolgere le nostre vite, sono stata a Milano. Passeggiando in piazza Duomo, di sabato sera, sono passata attraverso lo splendido Museo del Novecento e ho scoperto che c’era l’apertura serale. Ho deciso quindi di farci un giro per rinfrescare la memoria sulle opere esposte e, a sorpresa, lungo il percorso mi sono imbattuta in una mostra davvero interessante dedicata ad un’illustratrice e pittrice che non conoscevo: Adriana Bisi Fabbri.
A mio avviso, questa mostra, piccola, ma molto curata, meritava maggior diffusione mediatica soprattutto per la cura nella selezione degli oggetti esposti, dai dipinti alle illustrazioni di moda e per l’infanzia, dalle lettere private illustrate alle fotografie personali, che hanno contribuito ad arricchire il racconto di quest’artista. I punti di forza di questa mostra sono stati tanti: da un lato è emerso con forza il carisma di questa donna emancipata, determinata, colta, che si fa strada nel campo dell’arte pur essendo, all’epoca, un settore di quasi esclusivo appannaggio maschile. Alla sua personalità fiammante si aggiunge il fascino di una storia d’amore appassionata e caratterizzata da una forte intesa spirituale e intellettuale con il marito, il giornalista e scrittore Giannetto Bisi, testimoniata da parole e disegni di fuoco nelle lettere di Adriana.

Lettera di Adriana Bisi Fabbri al marito Giannetto Bisi

Adriana è dunque una giovane artista ferrarese, formatasi come autodidatta, ma decisa a trasformare la sua passione per il disegno in una vera professione; per questo si trasferisce nel 1900 a Milano, poi a Padova dove, accanto al suo lavoro di sarta e ricamatrice prosegue la sua formazione artistica allenando costantemente lo sguardo e la mente visitando musei e mostre, sfogliando riviste di illustrazione, partecipando a concorsi per artisti emergenti, frequentando la Biennale di Venezia e gli studi degli artisti contemporanei milanesi nel tentativo di addentrarsi nel circuito del mercato dell’arte. Nei primi anni Dieci esordisce pubblicamente come pittrice e collabora con varie riviste specializzate, in particolare realizzando figurini di moda e tessuti di design ispirati ai motivi decorativi dell’Art Déco per quelle di moda e disegnando tra il 1908 e 1910 deliziose copertine per il famoso mensile per l’infanzia Il Giornalino della Domenica.

Il Giornalino della Domenica fu un settimanale per bambini, edito dal 1906 al 1927, famoso per le sue copertine illustrate dai migliori disegnatori dell’epoca tra cui Antonio Rubino, Filiberto Scarpelli e Sergio Tofano; tra gli autori affermati che scrissero racconti per la rivista ci furono Grazia Deledda, Edmondo De Amicis ed Emilio Salgari.

Adriana Bisi Fabbri, copertine per Il Giornalino della Domenica

Durante i difficili anni della prima guerra mondiale, desiderosa di crescere professionalmente, la Bisi non esita a viaggiare e a stare lunghi periodi separata dall’amato marito, richiamato sotto le armi, per cogliere nuove opportunità lavorative che non tardano ad arrivare: l’artista per qualche anno riesce ad introdursi nell’ambito teatrale cremonese, progettando scenografie e costumi di scena per vari spettacoli. Nel 1914 Adriana viene anche invitata ad esporre alla prima mostra del gruppo di artisti milanesi Nuove Tendenze, un sodalizio di artisti alla ricerca di una nuova figurazione, in opposizione al predominante linguaggio astratto e modernista del Futurismo. Questo riconoscimento al valore delle opere pittoriche della Bisi rispecchia il rinnovato interesse per le donne artista e per l’emergente imprenditoria femminile che in alcuni circoli culturali milanesi si andava imponendo, soprattutto dopo l’Esposizione Universale di Milano del 1906. Per Adriana questo traguardo rappresenterà soprattutto il conseguimento del tanto desiderato riconoscimento della sua professionalità duramente conquistata con il suo lavoro indefesso e la sua determinazione.

“L’intelligenza non ha sesso.
Io sono, io voglio – capisce che voglio? – essere un’artista.
Poi sarò, naturalmente, donna.”

Adriana Bisi Fabbri

Adriana Bisi Fabbri, bozza di una copertina della rivista L’Illustrazione.

Un altro momento significativo dell’attività creativa di Adriana Bisi Fabbri è legato alla mostra campionaria del giocattolo italiano organizzata a Milano nel 1916, con intenti patriottici, a voler dimostrare la superiorità del design italiano rispetto a quello tedesco. Per l’occasione, l’artista progetta una serie di otto figurine russe di legno dipinto che verranno poi commercializzate in plastica da una ditta milanese. Qualche lettore lombardo ne ha per caso una in cantina?
Adriana Bisi concluse la sua ricca e versatile carriera artistica morendo di tisi nel 1918 a soli 38 anni, mentre era all’apice del successo, in particolare dopo la sua attività di vignettista e caricaturista nel giornale Il popolo d’Italia.

Adriana Bisi Fabbri, figurine di legno dipinto

Nonostante tutte le difficoltà economiche che dovettero affrontare a causa della precarietà della loro attività lavorativa e della guerra, la coppia formata da Adriana e Giannetto Bisi è indubbiamente il regalo più bello che la mostra ha lasciato in eredità ai suoi visitatori…quei baci e quegli abbracci intensi, pieni di passione e tenerezza allo stesso tempo, quelle lettere piene di ardore, per l’epoca probabilmente percepite come audaci nella disinvolta libertà di espressione dei sentimenti passionali femminili, lasciano trasparire, senza alcun filtro retorico, tutta la bellezza di un amore vero, di una comunione di anime rara, fatta di una affinità mentale e spirituale elettiva che andava oltre il classico sodalizio convenzionale coniugale.

Non c’è pennellata, pigmento, disegno, lettera, sguardo o traccia lasciati in queste opere e nei loro scritti che non vibri di questo sentimento forte e unico, di queste loro personalità appassionate e appassionanti che hanno saputo fare della loro vita insieme un’opera d’arte.

Consiglio a tutti di approfondire la conoscenza di Adriana Bisi Fabbri recuperando il catalogo della mostra.

Adriana Bisi Fabbri, dipinti e uno stralcio di una sua lettera appassionata.